Francesco Pizzagalli racconta la scelta imprenditoriale di Fumagalli Industria Alimentari spa.
“Siamo da sempre attenti alle tematiche etiche legate all’imprenditorialità e pionieri in Italia di molte scelte innovative in questo campo, ci è sembrato naturale quindi impegnarci nella stesura di un Bilancio Sociale di Sostenibilità” questa è in sintesi la filosofia alla base della scelta di Fumagalli Industria Alimentari spa di individuare una società certificata per redigere un proprio bilancio di sostenibilità che, partendo da un’istantanea, una fotografia dello status quo, aiutasse il management nella scelta delle iniziative in cui investire per continuare a migliorarsi. “Sono quattro i principali ambiti di analisi su cui si è focalizzata la nostra attenzione: sicurezza, sostenibilità, formazione e impegno sociale” prosegue Pizzagalli amministratore delegato di Fumagalli. La sicurezza è intesa come controllo dei processi e garanzia sulla filiera, con tutti i vantaggi evidenti che ne scaturiscono per il consumatore, ma anche l’opportunità imprenditoriale dell’offerta di standard di eccellenza, indispensabili per operare sui mercati internazionali. La sostenibilità ambientale è un dovere nei confronti del territorio “che ci ospita”, ma anche una spinta per lo sviluppo tecnologico e il risparmio; di questo secondo punto sono esempi evidenti i progetti per il 2015 per un impianto di cogenerazione per convertire in energia le alte e basse temperature impegnate nella trasformazione delle carni e l’avveniristico impianto ad alta pressione per il confezionamento di Langhirano, per un investimento di più di due milioni e mezzo di euro.
La formazione continua e costante del personale è invece indispensabile per creare operatori industriali degni del ventunesimo secolo, abbandonando il cliché del rubicondo salumiere per un vero e proprio lavoratore 2.0: esperto di trattamento delle carni, ma anche di informatica e sicurezza alimentare. E infine l’impegno sociale: “cooperiamo con le amministrazioni locali per alleviare il disagio sociale creato dalla crisi economica e aiutiamo le istituzioni private che operano sul territorio nell’assistenza a malati e portatori di handicap” – spiega Pizzagalli – senza dimenticare la collaborazione di questa importante realtà industriale con le università per offrire opportunità ai giovani più talentuosi nello studio e nella ricerca di tecniche per la produzione e per la qualità dei prodotti alimentari. “Questa è solo la fotografia dell’esistente o del prossimo futuro” chiude Pizzagalli “da qui partiremo per pianificare le scelte dei prossimi tre o cinque anni, nella convinzione che ogni euro investito nel bilancio sociale è un euro ben speso per il futuro aziendale e per crescere insieme al tessuto sociale in cui operiamo”.